
974-2024. Mezzo secolo fa, l’Italia, la Calabria e Cosenza perdevano Fausto Gullo, figura chiave del panorama politico del Novecento italiano. Giurista e politico, socialista prima e comunista poi, Gullo ricoprì numerosi incarichi di grande rilievo durante la sua carriera. Consigliere comunale e provinciale, deputato e ministro nei governi Badoglio e De Gasperi, Fausto Gullo fu tra i settantacinque membri dell’Assemblea Costituente che contribuirono a redigere la Carta costituzionale della Repubblica Italiana, un’istituzione nata dalle macerie del Fascismo.
Oggi, a cinquant’anni dalla sua morte, sono diverse le iniziative in programma per commemorare l’importante anniversario. L’inaugurazione della “Casa Museo” a Casali del Manco, nella località di Macchia, rappresenta uno degli eventi principali, offrendo un luogo dove è possibile ripercorrere la vita e l’eredità politica di Gullo. A completare le celebrazioni è previsto anche un annullo filatelico speciale, simbolo dell’importanza storica e culturale del personaggio.
Fausto Gullo è ricordato principalmente per la sua costante battaglia a favore della classe contadina, una lotta che ha segnato profondamente il progresso economico e sociale della Calabria. Grazie alle sue politiche, i contadini, sfruttati e sottomessi dai latifondisti, iniziarono a vedere concretamente i primi strumenti di riscatto sociale, guadagnando diritti e dignità. È stato proprio Gullo a coniare l’espressione “Assemblea Costituente”, sintesi del suo impegno per una nuova Italia, libera e democratica.
Cosenza Channel ha recentemente ospitato nei suoi studi Luigi Gullo, pronipote dell’ex ministro, per approfondire le tappe fondamentali della sua carriera politica. L’avvocato Luigi Gullo ha offerto una testimonianza diretta del ruolo del suo illustre avo, ricordando le principali azioni politiche che Fausto Gullo mise in atto per migliorare le condizioni di vita dei contadini e per avviare quel processo di democratizzazione che segnò profondamente la Calabria e l’Italia tutta. L’intervista è stata trasmessa anche sulla rete TV La C, ampliando così la platea di spettatori interessati a conoscere meglio la figura del “ministro dei contadini”.