Cosenza-Roberto-Porcaro

I processi “aggiustati”. Roberto Porcaro, per anni braccio destro del boss Francesco Patitucci, parla apertamente di controverse vicende giudiziarie. Il suo “capo” è nei guai con due processi in cui rischia l’ergastolo, e bisogna trovare “soluzioni”. Le affermazioni di Porcaro dovrebbero essere corroborate da verdetti e, quindi, dovrebbero essere considerate con cautela, assumendo l’innocenza di tutte le persone coinvolte fino a pronunciamenti definitivi.

Il primo processo riguarda il ricorso di Patitucci per l’omicidio di Luca Bruni, avvenuto il 3 gennaio 2012. L’organizzazione criminale avrebbe stanziato una somma di denaro per corrompere il giudice Marco Petrini a Catanzaro.

Racconta Porcaro: «Io stesso ho consegnato una somma di 30.000 euro a casa di Rosanna Garofalo (moglie di Patitucci, ndr) nelle mani dell’avvocato Luigi Gullo. Successivamente mi sono recato nello studio dell’avvocato Marcello Manna, dove mi ha portato in una stanza separata. Proprio mentre stavo per accennare alla consegna del denaro all’avvocato Gullo, lo stesso Manna mi disse che sapeva già tutto, incitandomi a parlare d’altro e dicendomi la frase: “Abbiamo fatto fortuna con il dottor Petrini”. In precedenza l’avvocato Gullo mi aveva detto che l’avvocato Manna era al corrente di tutto». Nei mesi scorsi sia l’avvocato Manna che il giudice Petrini sono stati condannati in primo grado dal Gip di Salerno a 2 anni e 8 mesi di reclusione per il presunto atto di corruzione. La posizione dell’avvocato Gullo, invece, era stata precedentemente archiviata dalla Procura di Salerno. Petrini ha confessato il delitto.

La seconda vicenda che riguarda Francesco Patitucci è il duplice omicidio di Marcello Gigliotti e Francesco Lenti (quest’ultimo decapitato), avvenuto nelle campagne di Rende nel febbraio 1986. Patitucci, condannato in primo grado all’ergastolo dal Tribunale di Assise a Cosenza, è accusato da 5 informatori e teme l’ergastolo. L'”informatore” Roberto Porcaro racconta ai pm antimafia di Catanzaro: “Nell’ufficio dell’avvocato Manna si è discusso dell’altro processo, quello relativo al duplice omicidio di Lenti e Gigliotti, e in quell’occasione si è discusso della strategia processuale di facendo assumere la responsabilità del duplice omicidio Gianfranco Ruà e Gianfranco Bruni, già condannati all’ergastolo per altri reati, escludendo il coinvolgimento di Patitucci nel processo. L’obiettivo, secondo le affermazioni di Roberto Porcaro, era duplice. “Per ottenere l’assoluzione di Patitucci e per mostrare un ripensamento critico avviato da Ruà e Bruni, che avrebbe consentito loro di accedere ai benefici penitenziari”. Ruà e Bruni, infatti, decisero poi di fare una sorprendente confessione davanti alla Corte d’Appello di Catanzaro, ammettendo di aver commesso il duplice omicidio e scagionando così Patitucci. Il Tribunale li ha accreditati, concedendo loro il beneficio delle attenuanti generiche e condannandoli a 20 anni di reclusione. Il sostituto procuratore generale Salvatore Di Maio ha impugnato la sentenza in Cassazione, ottenendo l’annullamento della sentenza e la celebrazione di un nuovo processo di secondo grado. Questo processo si è concluso nel novembre 2022 con l’ergastolo per i due imputati.